Federico Luzzi
Federico Luzzi,tennista professionista italiano, figlio di Maurizio, medico, e di Paola Cesaroni, insegnante di musica, iniziò a giocare a tennis all’età di tre anni al Circolo Tennis di Arezzo e già a 10 anni in categoria juniores si mise in luce per il suo talento. Divenne professionista nel 1999 dopo una brillante carriera juniores che fra i 14 e i 16 anni lo vide vincere due campionati europei, un campionato del mondo e svariati titoli italiani in tutte le categorie.
Il 1994 soprattutto fu il suo anno di gloria tra gli juniores, si diceva di lui che fosse “imbattibile” e da Under 14 vinse il titolo italiano, il titolo europeo e quello mondiale. Il 2000 fu l’anno dei primi risultati a livello internazionale. Nel 2001 vinse i challenger di Bombay e Singapore ed ottenne la prima convocazione in Coppa Davis dove ebbe la meglio, con un 14-12 al quinto set, contro Liukko nell’incontro con la Finlandia. Raggiunse poi i quarti di finale all’International Series Gold Torneo Godó di Barcellona, ma il vero exploit arrivò la settimana successiva con gli ottavi di finale agli Internazionali d’Italia del Foro Italico a Roma quando batté Arnaud Clément e Hicham Arazi, rispettivamente n. 7 e n. 19 del mondo. Sempre nel 2001 si qualificò al Roland Garros, Parigi perdendo sul campo numero 1 da Evgenij Kafel’nikov, allora Top Ten. Ottenne la seconda convocazione in Coppa Davis in occasione dello spareggio contro la Croazia di Goran Ivanišević e Ivan Ljubičić, per finire l’anno al n. 96 del ranking ATP e n. 3 d’Italia. L’anno successivo cominciò brillantemente con il raggiungimento della miglior classifica ATP di sempre, n. 92, ma a febbraio Federico subì un grave infortunio alla spalla che da quel momento condizionò negativamente la sua carriera. Il periodo che seguì lo fece precipitare, alla fine del 2004, alle soglie del n. 500 del mondo. Un periodo buio, che lo portò a prendere in considerazione l’ipotesi di smettere a causa del continuo accanirsi dei problemi fisici. Dopo l’incontro con il maestro Umberto Rianna e l’aiuto del suo primo maestro Carlo Pini, iniziò una lenta risalita, attraverso un 2005 di ripresa, con qualche acuto positivo, come la qualificazione agli Australian Open dove perse solo al quinto set contro Marcos Baghdatis, e un’altra buona prestazione nel Torneo di Buenos Aires contro Gastón Gaudio, fresco vincitore del Roland Garros. Partite memorabili che gli appassionati di tennis ricordano come match di alto livello.
Dalla fine del 2006 arrivò una confortante serie di risultati che lo fecero risalire alla fine dell’anno a n. 104 del ranking ATP e n. 4 d’Italia, ma soprattutto dopo sei anni tornò a vestire la maglia della nazionale giocando e vincendo un incontro di singolare in Coppa Davis contro il Lussemburgo.
Il 19 Ottobre 2008 in un match di Serie A, si sentì male improvvisamente e quattro giorni dopo gli fu diagnosticata una leucemia fulminante che il 25 Ottobre lo porterà alla morte nella sua città natale.
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